Reviews of 'Only the Sound Remains' from La Biennale di Venezia 2021

Il Giornale della Musica (24 September 2021)

La serata successiva ha visto al Teatro Malibran Only the Sound Remains, opera in due parti del 2006 tratta dal teatro No giapponese nella traduzione di Ezra Pound ed Ernest Fenollosa. La prima europea della nuova produzione, curata dal figlio della compositrice Aleksi Barrière, ha concretizzato l’interazione tra umano e soprannaturale per mezzo di una serie di pannelli mobili di carta di riso sui quali poter rappresentare con un semplice gioco di ombre il fantasma di Tsunemasa. Scelta sicuramente poco incisiva ma che non ha ostacolato l’eccellente prova vocale del controtenore Michał Sławecki e del baritono Bryan Murray, oltre a quella dei cantanti del Theatre of Voices, disposti nella buca orchestrale insieme all’ensemble strumentale costituito da archi, flauto e un nutrito gruppo di percussioni. Il tutto diretto con straripante energia e insieme precisione da Clément Mao-Takacs, giovane direttore francese specializzato nella musica della Saariaho.

Lunghi applausi in tributo alla compositrice, presente in platea tra il pubblico, per entrambe le serate.

 

The following evening saw at the Malibran Theater Only the Sound Remains, a two-part opera from 2006 taken from the Japanese No Theater in a translation by Ezra Pound and Ernest Fenollosa. The European premiere of the new production, curated by the son of the composer Aleksi Barrière, concretized the interaction between the human and the supernatural by means of a series of mobile rice paper panels on which the ghost of Tsunemasa can be represented with a simple play of shadows. . A choice certainly not very incisive but which did not hinder the excellent vocal performance of the countertenor Michał Sławecki and the baritone Bryan Murray, as well as that of the singers of the Theater of Voices, arranged in the orchestral pit together with the instrumental ensemble consisting of strings, flute and a large group of percussion. All directed with overflowing energy and precision at the same time by Clément Mao-Takacs, a young French conductor specializing in the music of the Saariaho.

Long applause in tribute to the composer, present in the audience among the audience, for both evenings.


Il Manifesto (28 September 2021)

Nella buca dell’orchestra i quattro vocalist del Theatre of Voices e un ensemble piuttosto ridotto: quartetto d’archi, flauto, con ampio impiego del flauto basso, kantele – la cetra da tavola tradizionale della Finlandia – e un ampio set di percussioni con un unico percussionista; in scena il controtenore Michal Slawecki, il baritono Bryan Murray e il danzatore e coreografo Kaiji Moriyama...Only the Sound Remains è un’opera molto equilibrata nell’insieme dei suoi aspetti, godibile e avvincente, che alzandosi da teatro ci si augura di avere l’occasione di rivedere.

 

In the orchestra pit the four vocalists of the Theatre of Voices and a rather small ensemble: string quartet, flute, with extensive use of the bass flute, kantele - the traditional table zither of Finland - and a large set of percussion with a sole percussionist; on stage the countertenor Michal Slawecki, the baritone Bryan Murray and the dancer and choreographer Kaiji Moriyama...Only the Sound Remains is a very balanced work in all its aspects, enjoyable and compelling, which one hopes to have the opportunity to see again when getting up from the theater.

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Strange, spellbinding virtuosity from Theatre of Voices

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